Era il 1918 quando il Fiat 702 fece il suo ingresso nei campi italiani e Ugo Pavesi progettava il P4, primo trattore italiano a quattro ruote motrici. In contemporanea, negli Stati Uniti, John Deere vendeva il primo Waterloo Boy, seguito tre anni dopo dal McCormick 15/20 e, nel 1924, dal mitico Farmall, marchiato International Harvester.
Tornando da questa parte dell’Oceano, nel 1925 debuttò il 25/30 testacalda, il primo trattore agricolo Landini, mentre nel 1927 venne presentata ufficialmente alla Scuola Pratica di Agricoltura di Treviglio la trattrice Cassani, la prima in Italia a funzionare con un motore diesel.
Cent’anni fa nascevano dunque gli antenati del mezzo agricolo per eccellenza, la macchina che cambiò per sempre il modo di fare agricoltura dando il via a una nuova era nei campi di tutto il mondo. Ne seguiranno molti altri in un cammino lungo e laborioso che porterà ai trattori dei giorni nostri.
Un intreccio di storie e realtà imprenditoriali con al centro personalità geniali che hanno creato marchi via via confluiti nei grossi gruppi industriali di oggi. Comune denominatore una spinta all’innovazione che neppure i grandi conflitti mondiali e le recessioni economiche riuscirono a scalfire.
Anzi, fu proprio nei momenti di crisi, quando l’imperativo era far di necessità virtù, che i migliori ingegni seppero distinguersi dando linfa vitale a un settore primario chiamato da sempre al ruolo chiave di sfamare le popolazioni e salvaguardare l’ambiente. L’impellenza di coltivare le terre e produrre cibo spinse nel secondo Dopoguerra alcune delle ‘firme’ più prestigiose del settore a dar vita alle cosiddette ‘Carioca’, trattori nati dalla conversione di mezzi militari, oggi bramate dai collezionisti di tutto il mondo, così come numerose fabbriche d’armi iniziarono una nuova e virtuosa attività, producendo trattori al posto dei cannoni.
Il trattore divenne quindi un simbolo della rinascita dai momenti più bui del secolo passato, innalzandosi in alcuni casi a vero e proprio eroe come nel periodo delle grandi bonifiche italiane.
Ripercorrendo la storia delle marche ancora attive nel nostro Continente si incontrano nomi di progettisti e designer resi famosi da segmenti apparentemente più vivaci, quali l’automobile, come Lamborghini, Porsche, Giugiaro, Pininfarina. Ma questi sono solo alcuni tra i moltissimi che hanno lasciato il loro segno indelebile nel solco dell’innovazione, dai fratelli Cassani a Johan Georg Fendt, da Hans Hurlimann a Harry Ferguson, da Henry Ford a Giovanni Carraro. In queste pagine ripercorreremo fatti, date e racconti di questi uomini e della loro grande invenzione: il trattore.